lunedì 7 maggio 2012

Test Tunisia

Per testare le modifiche alla RC 600 in previsione o speranza di un eventuale gara africana ero obbligato a sporcarla direttamente in loco.
Quindi Tunisia!
Ci sono mille modi per fare ciò, affidarsi ad un tour operator, cercare una guida sul posto, spedire la moto, portarla con il carrello, ecc...
No io ho scelto l'antica via! Un viaggio in pieno stile anni 80/90 , partenza da casa mia con ,sacco a pelo.
Mi sono unito ad altre 10 moto e tre fuoristrada. Una classica carovana, formata da gente mista con aspettative diverse ed esigenze diverse, senza prenotare nulla e senza una meta precisa se non fare più km possibili nel tempo a disposizione.
Un Gilera RC600 (la mia Rossa), un Elefant 650, 5 Tenerè prima serie, un bmw gs80, un drz400 ed un bmw f800gs.
Alcuni dei viaggiatori erano persone con molta esperienza d'Africa, per altri come me invece rappresentava un battesimo.
Partenza ore 7,00 a Ferrara per il ritrovo con gli altri in zona Mantova il tutto con 39,5 di febbre! ...cosa dovevo fare rimanere a casa? non se ne parla proprio!
Direzione Genova per il traghetto lasciando le borse alle auto per snellirci.
La nave era colma di moto e fuoristrada di ogni genere, da improbabili honda 500 four, a Guzzi stelvio, orgie di bmw gs, KTM adventure, mono racing...e poi le nostre vecchiette.
Appena sbarcati prendiamo l'autostrada direzione sud in vero stile dual pourpose e il continente ci dà il benvenuto con una grandine così grossa da non poterci togliere il casco nell'indossare l'antipioggia, ma sarebbe servito di più un antiproiettile.
In serata arrivo a Kairouan http://en.wikipedia.org/wiki/Kairouan
Pernottamento in albergo ultra lusso super chic.....con cena e prima colazione 50 dinari, cioè 25 euro!!!
Questo insieme al costo salato della benzina a ben 0,5 euro al litro già mi avevan messo il sorriso ed abbassato la febbre.
Il mattino ancora verso sud, per arrivare a Douz http://it.wikipedia.org/wiki/Douz la porta del sahara!
Qui i palmeti si sprecano e la sabbia già si vede lungo le strade. Prendiamo alloggio presso un camping gestito da un italiano molto simpatico che organizza gite ed itinerari nel deserto.
E' pomeriggio e tutti pensano a montare le tende...io penso solo a vedere sto deserto! Ho la scimmia addosso e miviene da grattarmi come un matto! inizio a romper le palle a tutti per affrettarli, perchè io la tenda la monto in 5 min senza manco levarmi il casco.
Convinco i primi due che hanno terminato a venire con me. A 500 metri c'è un muro con un grande arco che si affaccia proprio sulle dune. Lo varco con rispetto e dopo 300 metri mi trovo uno spettacolo che mi toglie il fiato e mi riempie gli occhi di quel liquido strano che esce quando ci si emoziona.
spengo la moto e rimango 5 min a contemplare.
Questo assaggio di deserto lo chiamano il cammellodromo perchè è vicino agli alberghi ed i turisti possono senza fatica fare un giro su quad, fuoristrada, cavalli e cammelli appunto. Anzi dromedari perchè hanno una gobba, anche se non ho mai capito perchè le sigarette si chiamano Camel e sul pacchetto è disegnato un dromedario. Mah?
Riaccendo e parto! La sabbia è fine come borotalco...ma stranamente la moto comincia a muoversi senza troppe fatiche ( nelle sabbie del Po, le uniche provate, aveva bisogno di più velocità per iniziare a galleggiare. Qui è compatta e tiene. Cioè tiene sul versante spazato dal vento, perdchè dopo il crinale la sabbia è tenerissima e bisogna avere una velocità più sostenuta per non bloccarsi.
Ho la sensazione di esserci già stato e mi trovo bene fin da subito. Le pedane arretrate e le forcelle più dure mi permettono di tenere con facilità l'anteriore leggero. é uno spasso ricorda l'essere sulla neve.
Praticamente sono nella Mirabilandia degli enduristi!
continua...

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